Maurizio Pupilli

L’alba segreta

Anno 2025

Olio su tela, cm. 70×70

Un intreccio fitto di steli ci avvolge. Non sono canne, ma erbe dai fusti rigidi, forse selvatiche, forse familiari. La prospettiva è quella di chi è immerso dentro: piccoli, come un frammento, come uno dei micro puntini che costruiscono l’immagine. L’opera di Maurizio Pupilli ci fa entrare in un’alba silenziosa e struggente, vista da un rifugio complicato e protettivo insieme.

Tutto è composto con l’inconfondibile tecnica puntinista dell’artista: milioni di tocchi che si sommano a formare un’immagine in bilico tra presenza e dissolvenza. In questo caso, lo scenario è un interno vegetale, quasi soffocante, attraversato da una luce rosata e lieve che filtra tra gli steli. Nebbie chiare e delicate annunciano l’alba. Il percorso è tortuoso, difficile, ma la luce, vera protagonista del quadro, si mostra oltre, possibile.

Non è solo un paesaggio: è uno stato d’animo. Il cammino tra le difficoltà della vita, fatto di ostacoli, attese, direzioni incerte, è evocato in questo campo fitto. Ma ogni linea, ogni bagliore suggerisce che oltre l’intrico si apre uno spazio nuovo, una via d’uscita, una promessa.

Pupilli ci invita a sostare, ad ascoltare, a guardare con lentezza. E in questo spazio minimo, dove anche noi siamo solo un punto, ritroviamo lo stupore e la speranza. L’alba non è solo fuori da noi: è anche dentro.

Maurizio Pupilli

Immergersi nella pittura di Maurizio Pupilli significa rallentare, respirare profondamente e lasciarsi attraversare da un silenzio pieno di luce. Il suo linguaggio nasce da una paziente costruzione puntinista in cui ogni tocco di colore è parte di un disegno più grande: non tanto descrivere, quanto evocare.

Le opere di Pupilli sono visioni sospese tra il reale e l’interiore. Spazi aperti o intrecci vegetali diventano soglie da attraversare, luoghi in cui il tempo si distende e le emozioni si condensano in bagliori e sfumature. La luce è l’elemento cardine: non illumina soltanto, ma modella, sfuma, genera. È attraverso la luce che le forme emergono, come ricordi che affiorano alla mente o sogni che lentamente prendono corpo.

Nella sua ricerca, Pupilli si allontana dalla figurazione descrittiva per abbracciare un’essenza più rarefatta. Le sue immagini sono abitate da un’armonia silenziosa e vibrano della bellezza fragile del creato. C’è un respiro nascosto nelle sue composizioni, un invito alla contemplazione, alla meraviglia, all’ascolto.

La pittura, per lui, è un rito: ogni quadro è il risultato di un gesto lento e meditativo, in cui nulla è lasciato al caso. E proprio in questa lentezza, in questa apparente semplicità, si nasconde la potenza del suo sguardo. Con Maurizio Pupilli, l’arte si fa luogo di ritorno all’essenziale.

Maria Teresa Majoli

quadro di Maurizio Pupilli a La Quadrata 2025

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