Maria Grazia Schivo

Naturalmente in solitudine

Anno 2021

Acrilici su tela,  cm. 80×65

Naturalmente in solitudine è un’opera che si muove sul confine sottile tra realtà e astrazione. Da grandi chiazze di colore, rosa fucsia, verdi intensi, crema caldi, emerge, appena accennata, la forma di un fico d’India. Non è una rappresentazione diretta, ma una visione che prende corpo piano, come in un sogno.

L’impressione è quella di un pomeriggio d’estate, quando la luce è così intensa da costringere a socchiudere gli occhi. Si sonnecchia contro un muro rovente, e si intravede più che vedere davvero. Tutto è vago ma vivido: i fruscii dell’erba secca, i ronzii nell’aria immobile, l’odore dolcissimo della terra e dei fiori. In questo stato di sospensione percettiva, il paesaggio si trasforma in poesia pittorica. E la solitudine non è assenza, ma presenza diffusa di natura e memoria.

Maria Grazia Schivo

Maria Grazia Schivo crea dipinti che trasformano i fiori in una visione sospesa tra realtà e astrazione. Le sue opere non rappresentano nature morte, ma piuttosto cespugli fioriti, in cui lo sguardo si perde come in un campo inondato di petali e colori tenui.

Ogni fiore si rivela poco a poco, ma l’insieme resta avvolto da una leggera confusione, come se fosse visto attraverso una lente immaginaria che dissolve i contorni e lascia spazio all’immaginazione. Il risultato è una composizione vibrante e onirica, in cui l’armonia naturale dei colori si mescola alla delicatezza della pittura, creando un paesaggio floreale che sfuma nel regno del sogno e dell’astrazione.

Maria Teresa Majoli

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