Alma Conte
Non mi guardate in quel modo!
Anno 2016
Tecnica mista su tela, cm. 100×50
Un quadro cupo si apre davanti a noi, immerso in uno sfondo riccamente lavorato dove luci vaghe si insinuano come flebili ricordi di una città. Librerie, finestre di palazzi o forse un fluido oscuro: tutto si mescola in un’atmosfera che pare il buio stesso che accompagna tragici incubi. Al centro, una figura si staglia in piedi, lo sguardo diretto verso chi osserva, fiero e interrogativo, una sfida silenziosa.
Il volto è terribile, deturpato, orrendo. “Non mi guardate in quel modo!” sembra urlare attraverso la tela. “Il mondo, le sue cattiverie, le sue ipocrisie mi hanno deturpato! Ma dentro sono ancora bello, perché spero… spero sempre.”
Alma Conte
Nelle sue tele, Alma Conte alterna e fonde pittura, collage e ritagli in un unico fluido indistinguibile. I colori sobri, misurati e smorzati creano un humus emotivo in cui fluttuano corpi contorti e misteriosi.
Dai moti profondi dell’anima nascono le storie di Alma, come un atto liberatorio e immediato. Personaggi immersi in liquidi inquietanti e scenari enigmatici, talvolta appena riconoscibili, raccontano storie emblematiche che ci accompagnano in riflessioni intense sui grandi temi esistenziali: la solitudine, la caducità della materia, le illusioni e le scelte.
Per Alma Conte la condizione umana è un quesito irrisolto e irrisolvibile, e proprio per questo un’esperienza irrinunciabile.
Maria Teresa Majoli







