Giuseppe Geloso
Piazza Garibaldi
Anno 2025
Olio su tela, cm. 60×40
Giuseppe Geloso – La bellezza dove non ce l’aspettiamo
Lo sguardo di Giuseppe Geloso trasforma uno scorcio urbano di Livorno in una visione sorprendentemente poetica. Il protagonista del dipinto è Piazza Garibaldi, una zona che nel corso del tempo ha perso l’eleganza ottocentesca che la caratterizzava, diventando una delle piazze più contraddittorie della città. Ma in quest’opera, tutto cambia.
L’inquadratura parte dalla spalletta di un fosso, come vengono chiamati i canali a Livorno, dove sboccia, quasi inaspettata, una sontuosa Bouganville dai petali rosso-violetti. È attraverso la sua bellezza travolgente che si apre la visuale sulla piazza: la statua di Garibaldi appare sullo sfondo, testimone immobile dei mutamenti della città. Ma il vero cuore dell’immagine è altrove: nei tetti, nei lampioni, negli alberi e le siepi, nei colori delle facciate e delle persiane.
Le automobili e le baracche degli ambulanti, normalmente protagoniste caotiche di questo spazio urbano, qui si intravedono appena: solo i tetti delle auto e le coperture delle bancarelle, filtrati dalla dolcezza delle chiome verdi degli alberi, lasciano intuire la loro presenza. Le facciate color crema degli edifici storici fanno da sfondo e accolgono le tipiche persiane verdi livornesi, che punteggiano la scena come accenti ritmici, ordinati e armoniosi.
È un modo nuovo di guardare, che ribalta la prospettiva consueta: Geloso ci invita a trovare la bellezza negli angoli meno celebrati, a rallentare lo sguardo, a posarlo sulle sfumature dimenticate.
Geloso, pittore autodidatta livornese, dedica la sua ricerca artistica alla pittura ad olio, con particolare attenzione ai paesaggi urbani della sua città natale e alla Roma scomparsa. Il suo linguaggio figurativo, vivo e luminoso, riesce a restituire emozioni attraverso forme solide e colori brillanti, reinterpretando la realtà con un gesto pittorico immediato, fresco, profondamente attuale.
La sua è una pittura che crea bellezza là dove spesso non siamo più abituati a cercarla. E ci invita, con discrezione e potenza, a guardare di nuovo.
Maria Teresa Majoli