Claudio Citi
Cocorita
Anno 2017
Acrilici su tela, cm. 100×100
Una grande tela per un minuscolo animale, che però si impone sulla scena con una forza misteriosa. Cocorita di Claudio Citi è il ritratto ravvicinato, quasi ingombrante, di un volatile domestico: piume gialle e verdi riempiono tutto lo spazio pittorico, eppure non c’è nulla di decorativo. Lo sguardo della cocorita è protagonista assoluto. Grande, intenso, appena perplesso, tenero ma dignitoso, sembra interrogarci: “Cosa sarà di me?”
Non vediamo il corpo intero, non sappiamo dove si trovi. Lo sfondo grigio la isola in una dimensione senza tempo né luogo, come astratta. E quel taglio, netto, arbitrario, che parte da mezza ala e lascia fuori ogni contesto, ci fa pensare a un ritratto forzato, quasi a un fermo immagine di una creatura sospesa, che esiste per la nostra contemplazione ma senza che noi conosciamo davvero la sua storia.
Nel linguaggio ironico e inquieto di Citi, Cocorita si carica così di un senso più profondo: non è solo un omaggio alla bellezza fragile di un animale, ma anche un’immagine simbolica della condizione di chi è osservato, confinato, separato dal suo ambiente. È la natura ridotta a presenza estetica, privata della sua complessità. Un ritratto delicato e silenzioso, che però fa rumore.
Claudio Citi
Tra ironia, natura e inquietudine: metamorfosi contemporanee
Artista livornese dal linguaggio diretto e sorprendente, Claudio Citi lavora con una pittura figurativa densa di colore e significato. I suoi soggetti, spesso animali o creature ibride, ci guardano con occhi intelligenti, interrogativi, a volte beffardi. Sono forme familiari ma mutate, come se il mondo naturale si fosse piegato, o adattato, alle tensioni della contemporaneità.
Nelle sue tele, Citi alterna leggerezza e inquietudine, gioco e minaccia, offrendo visioni in apparenza semplici ma attraversate da una sottile vena critica. Ironia e tenerezza si fondono in una pittura che accarezza la superficie ma affonda nel senso. Le metamorfosi che ci propone, polli geneticamente modificati, uccelli domestici fuori contesto, elementi naturali isolati e reinventati, diventano allegorie della nostra relazione con il vivente, della nostra volontà di controllo, del nostro disorientamento.
Citi non cerca effetti speciali: la sua forza sta nella sintesi, nel gesto sicuro, nel colore deciso. E nella capacità di raccontare, con poesia e un filo di sarcasmo, la fragilità del nostro tempo.
Scultore oltre che pittore, Citi realizza anche originali gioielli d’arte. Nel 2019 ha vinto il Premio della Giuria a La Quadrata con l’opera Naturalmentetossico, esposta in seguito ad Arte Padova.
Maria Teresa Majoli