Paolo Pezzotti
Forme d’arte 1 e 2
Anno 2025
Olio su tela, cm. 18×24
Nel dittico Forme d’arte I & II, Paolo Pezzotti ci propone un viaggio cromatico che sfugge a ogni interpretazione univoca per aprirsi al respiro libero del pensiero. Come l’artista stesso rivendica, non esistono titoli che vincolano, né simboli da decifrare: esistono forme d’arte che si offrono allo sguardo nella loro nudità emotiva, nel loro fluire di energia e colore.
Nella prima tela, fasce larghe e verticali, rosse, nere, intense, si staccano con decisione da un verde profondo, montano, quasi fosse la soglia di un’altura o il traguardo di una salita. Questi fiotti cromatici sembrano scendere con forza, come un fiume di emozione che precipita verso l’ignoto, o forse come segni di un passaggio tra un “sopra” e un “sotto”, tra ciò che è stato e ciò che verrà.
Nella seconda tela, la tensione si trasforma: i rossi si fondono al blu, in un connubio meno crudo, più lirico. Sopraggiungono bianche onde leggere che accompagnano la discesa verso un verde vallivo, sereno, quasi una pace riconquistata dopo la frattura. È una metamorfosi di paesaggio o di stato d’animo? Una cesura o una rinascita? L’ambiguità resta, voluta, generosa.
Pezzotti ci consegna due visioni che sembrano autonome eppure dialogano: due respiri dello stesso sguardo, due stagioni dello stesso sentire. L’artista non racconta storie, ma lascia che sia il colore a farlo. E lo fa con la stessa sincerità con cui scrive poesia: lasciando aperta la porta.
Paolo Pezzotti
Nel lavoro di Paolo Pezzotti poesia e pittura non sono discipline distinte, ma due correnti dello stesso fiume emotivo. Nato come poeta, ha fatto della parola il suo primo rifugio espressivo; in seguito, la pittura è arrivata a completare il suo linguaggio interiore, trasformando pensieri in colore, versi in materia viva.
Le sue opere non cercano mai l’immagine definita, ma evocano, suggeriscono, aprono varchi. La sua pittura, vibrante, stratificata, spesso libera da ogni forma riconoscibile, si avvicina all’art brut solo in apparenza: sotto la superficie si intuiscono studio, intenzione e una profonda coerenza espressiva.
Pezzotti non descrive: sente. E dipinge ciò che sente, con la stessa onestà con cui scrive. Così nascono le sue “forme d’arte”, come le chiama lui: aperture sensibili verso paesaggi interiori, campi di colore dove ognuno può ritrovare qualcosa di sé.
Autodidatta nella pittura, ma guidato da una visione personale autentica, Pezzotti ha esposto in diverse sedi, tra cui la Barriera Albertina di Novara. Come poeta, ha pubblicato numerosi testi, tra cui Libero di poetare, Canti di vita 1984-2020 e Soluzioni poetiche, componendo così un’opera unica in cui scrittura e pittura sono le due mani di un unico gesto creativo.
Maria Teresa Majoli