Maria Grazia Gallo

Senza titolo (2)

Anno 2022

Tecnica mista su tela,  cm. 50×35

In quest’opera astratta, Maria Grazia Gallo abbandona la mimesi della natura per immergersi in un paesaggio viscerale e inquieto, dove i confini tra acqua e fuoco, carne e foglia, cielo e fango si fondono in un intrico febbrile. Le fiamme che salgono,  o forse scendono, su un fondo verde cupo sembrano attraversare un canneto fitto e silenzioso, fino a confondersi in uno sfondo denso come palude o memoria. Una rete improvvisa di rosso vivo, gettata come sangue o allarme, schizza la superficie e ne interrompe l’equilibrio. L’opera diventa così un campo di tensioni contrastanti: natura e distruzione, linfa e veleno, bellezza e repulsione. Gallo ci invita a restare, a guardare oltre l’apparenza, ad ascoltare il battito oscuro che pulsa sotto la pelle del mondo.

Maria Grazia Gallo

Artista dalla sensibilità mutevole e sempre in ricerca, Maria Grazia Gallo alterna nei suoi lavori momenti di lirismo naturalistico a incursioni visionarie e astratte. La sua formazione, arricchita dall’insegnamento del Maestro Ezio Ciprian e dall’esperienza maturata in contesti culturali e sociali attivi, come i laboratori dell’“Estate Ragazzi” di Suzzolins, le ha permesso di esplorare molteplici linguaggi espressivi, dall’olio al mosaico. In alcune opere, come in questa, l’artista si confronta con temi più profondi e simbolici: tensioni interiori, ferite, stati emotivi che trovano forma attraverso materia, colore e gesto pittorico. È una pittura che non cerca il bello, ma il vero.

Maria Teresa Majoli

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