Mara Di Campli
Lean on
Anno 2025
Tecnica mista su cartone telato, cm. 50×40
C’è qualcosa di tenero e spiazzante nell’uomo raffigurato da Mara Di Campli. Appoggiato con indolenza a un muro anonimo – uno di quei muri da periferia o supermercato – sembra aspettare qualcosa che non arriva, o forse semplicemente passare il tempo. È corpulento, goffo, con quel fisico che non trova posto nelle copertine delle riviste. Indossa una giacca imbottita, una maglia a righe, un berretto rosso e cuffie grandi come quelle di un’altra epoca. Eppure, nella sua immobilità c’è una musica silenziosa.
“Lean on” è un titolo che suggerisce fiducia, abbandono, ma anche bisogno. Ci si appoggia quando si è stanchi, o quando si cerca un equilibrio. E così quest’uomo, nell’apparente disinteresse, diventa una figura potente e vulnerabile, un’icona fuori dagli schemi che sfida ogni stereotipo visivo.
Con il suo stile inconfondibile, Mara Di Campli restituisce dignità e forza ai corpi dimenticati, agli atteggiamenti quotidiani, ai volti che non chiedono attenzione eppure la catturano. La prospettiva leggermente dal basso accentua la monumentalità del soggetto, trasformando un frammento di realtà in un piccolo manifesto della bellezza non convenzionale.
Mara Di Campli
Artista livornese, nata nel 1957, ha iniziato come autodidatta per poi perfezionarsi alla Libera Accademia Trossi Uberti di Livorno. Ha partecipato a numerosi premi, tra cui “Arte Donna” e il Premio Rotonda, vincendo nel 2010 il riconoscimento della Fidapa.
Nel suo “Lean on”, Mara Di Campli continua la sua personale esplorazione dei corpi non convenzionali e dei momenti ordinari, caricandoli di una forza narrativa che ribalta i codici estetici tradizionali. Come già in altre sue opere, il soggetto – massiccio, impacciato, ai margini – diventa protagonista assoluto, ritratto con un realismo sincero e una cura quasi fotografica. È nella tensione tra ciò che vediamo e ciò che immaginiamo, tra apparenza e dignità, che l’artista trova la sua voce più autentica.
Maria Teresa Majoli