Angela Sciutto

Al numero 3

Anno 2025

Tecnica mista su tela,  cm. 50×70

Il numero tre, le finestre, gli occhi. E un condominio immaginario.

In quest’opera, l’artista gioca e riflette al tempo stesso sul numero tre, cifra archetipica e simbolica, spesso associata alla perfezione, all’equilibrio e alla creatività. L’opera è costruita come un ritornello visivo, una sequenza di ovali stilizzati disposti a gruppi, quasi finestre allineate su una facciata — o forse occhi spalancati su un mondo interiore.

Questa ambiguità, tra geometria e figura, tra architettura e corpo,  è centrale nel lavoro. Gli ovali, rossi e rosa, ricordano tanto le aperture di un condominio immaginario quanto i volti-cartoon di una folla silenziosa. Al centro, due forme accostate evocano un paio di lenti, di occhiali forse, strumenti per guardare e per farsi guardare. Su una di esse campeggia un piccolo numero 3, inequivocabile. Nell’altra, una figura nera, enigmatica, introduce un elemento di squilibrio, di mistero.

Lo sfondo, fatto di pennellate larghe e sovrapposte, richiama una città mentale, una visione stratificata dello spazio abitato e percepito. In chiave gestaltica, ogni elemento può mutare forma e significato, a seconda dello sguardo: finestre o occhi, palazzi o volti, simboli o decorazioni. Come spesso accade nell’arte astratta, ciò che vediamo dice molto di chi guarda.

Con ironia e leggerezza, l’artista mette in scena un piccolo enigma visivo, un gioco di percezioni e associazioni che stimola la mente e coinvolge l’immaginazione.

Angela Sciutto

Vive e lavora a Genova. Da sempre attratta dall’arte in tutte le sue forme, si è avvicinata alla pittura in età adulta, seguendo inizialmente un percorso da autodidatta e successivamente approfondendo lo studio delle tecniche pittoriche attraverso esperienze formative strutturate.

Il suo linguaggio visivo si è evoluto nel tempo: dai paesaggi alla ritrattistica, fino a giungere a una forma di astrazione lirica e personale, che oggi costituisce il cuore della sua ricerca. L’uso del colore, il gesto, la contaminazione tra tecniche diverse, come il collage e la sovrapposizione materica, diventano strumenti per esplorare emozioni, ricordi, percezioni.

Le sue opere recenti si muovono tra intuizione e memoria, tra forma e dissolvenza, restituendo allo spettatore uno spazio aperto, poetico e intimo.

Maria Teresa Majoli

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