Paola Turio, La pelle e l’anima
Le pelle e l’anima, 2012
Vetro, metallo e inserti vegetali, cm. 85×51.
Paola Turio, nata a Livorno
Ha iniziato a dipingere giovanissima cercando un’identità pittorica al di fuori della tradizione macchiaiola della sua terra d’origine. Dapprima suggestioni futur-cubiste e, quindi, in maniera più intensa quelle del Surrealismo, hanno influenzato il suo percorso artistico. È stata allieva di Gino Terreni per la tecnica dell’affresco e di Raffaele Mantegna per l’arte del vetro. Sia per l’affresco sia per il vetro ha avuto importanti committenze pubbliche e private. Ha restaurato le vetrate della Villa Mimbelli (Museo Civico G. Fattori) e formulato i progetti in atto per la Chiesa di Sant’Agostino, a Livorno, oltre che per la cappella privata del Vescovo di Mbalmayon, in Camerun. Dotata di grande maestria e sicurezza, Paola Turio si esprime quindi con differenti tecniche. In pittura la caratterizzano le linee morbide, le luci surreali. Le vetrate sono opere molto raffinate realizzate inserendo nello scheletro di metallo vetri lavorati, opalina, antiche lastre fotografiche, o come in questo caso, vegetali trattati racchiusi tra sottilissime lastre di vetro.
Paola Turio