Andrea Renda
La locomotiva a vapore
Anno 2025
Tecnica mista su pannello, cm.85×85
In questo scenario Andrea Renda ci conduce in un paesaggio crepuscolare, dove una locomotiva si staglia scura contro un cielo attraversato da ombre. La luce è scomparsa, restano solo riflessi spenti e i “vuoti occhi” del treno, che avanza comunque, guidato da una forza cieca e ineluttabile.
Il paesaggio diventa psichico, e la macchina, priva di riflessi che definiscano le forme, si fa simbolo di un viaggio interiore, in territori incerti. Non c’è la limpidezza del metallo, ma la densità dell’ignoto. È la parte più profonda del cammino, quella in cui non vediamo la meta, ma sentiamo il bisogno di continuare.
Anche qui, Renda abbandona la materia stratificata per costruire un’immagine simbolica netta, drammatica, ma sempre poetica. Una tappa diversa, eppure coerente, del suo personale viaggio artistico.
Andrea Renda
Andrea Renda vive a Piombino e con queste opere segna una nuova tappa del suo percorso artistico.
Pur mantenendo la sua forte identità espressiva, Renda accantona per un momento la materia stratificata e scavata su polistirolo che lo ha reso riconoscibile, per concentrarsi sull’immagine simbolica della locomotiva. La macchina che avanza si fa metafora dell’esistenza, della volontà, del dubbio. I suoi treni viaggiano in paesaggi dell’anima, tra luce e oscurità, tra speranza e disincanto.
Ma anche in assenza del gesto pittorico materico, resta intatta la tensione tra spirito e materia che da sempre anima il suo lavoro. Queste opere, definite ma evocative, testimoniano un cambiamento che è anche fedeltà a sé: la forma si semplifica, il concetto si intensifica.
Maria Teresa Majoli